Gli inquilini del Palazzo Peyote



Ippolito Hipster: La prima cosa che ho sistemato in camera è stata lo specchio. L'ho trovato giù, per strada, accanto al cassonetto dei rifiuti, mentre trascinavo la valigia. Cioè, valigia: è un sacco nero, di quelli grandi, la valigia l'ho usata per trasportare gli LP e il giradischi. Mia madre m'aveva detto: «Mettili in uno scatolo.». In uno scatolo, ma dico, stiamo scherzando? Testa di cazzo.

Dicevo, niente. Mi sono visto riflesso nello specchio, con quella cosa nera informe a fianco e l'ho preso. Cazzo, avevo pure i risvolti dei jeans storti. Merda. 
E' un bello specchio. Semplice, rettangolare, con la cornice di legno. Molto vintage. Mi serve perché devo imparare a sistemarmi i capelli, e mi serve una nuova foto da mettere su Facebook. Adesso che ci penso, forse la metto anche su Tumblr. Dipende come viene.

Mi serve anche un nome nuovo. Mi chiamo Ippolito, ho 25 anni. Studio Matematica e ho una collezione di 87 LP. L'altra sera sono stato in un locale, ad una festa. Non conoscevo nessuno, sono nuovo del posto. Il DJ non sapeva un cazzo, evidentemente: se n'è uscito con un mashup di Clash e Chemical Brothers, Dio, ma come c'è arrivato là? Should I stay or Should I Go+Hey Boy, Hey Girl. Vomito. Mi avvicino a dirgli due parole, poi mi ricordo che ha scelto il peggiore pezzo dei Clash e mi dico che, forse, non ne vale la pena.

«Fico, eh?». Mi giro. Due tipi con la maglietta dei Crystal Castles.
«Inascoltabile.»
«Non ti piacciono i Clash?». Ho la maglietta dei Clash.
«QUELLI non sono i Clash. Quelli di Should I Stay or Should I go non sono i Clash.»
«Hipster.»

Si, vabbè, hipster. Se hipster vuol dire conoscere la musica, allora si, sono un hipster.
Devo fare qualcosa per questi capelli.





Silvio Fitzgerald-Stalin: Carissime vicine di casa, cari vicini di casa, con la seguente missiva per facilitare l’integrazione nostra e il reciproco conoscimento personale biunivoco. Invito Voi et i Vostri illustrissimi cari a non prestare orecchio alle calunnie diffamanti e le menzogne fraudolente di cronisti della carta stampata. In qualità di segretario del PdA, Partito dell’Aquilone, prometto a voi inquilini, a tutti i concittadini e all’elettorato estremista-moderato che IO sottoscritto, in qualità di esponente di idee belle e propizie per il benessere del popolo, mi sono sempre battuto e ho sempre fatto battere uomini e donne che issavano il mio vessillo, sotto la quale egida possiamo aprire una breccia nel mezzo della fanghiglia melmosa della politica itagliana, che pensa solo a rubbare senza poi dare niente a Voi et ai Vostri illustrissimi cari. Noi del Partito dell’Aquilone andiamo dove tira il vento, e sappiamo tutti quanto è importante oggiggiorno la politica ambientale. Noi ci opponiamo alle ingiustizie e i sopprusi, non a Madre Natura.
Come politico magari qualcuno potrà avere dubbi sull’integerrimità del mio operato, ma processi, denunzie, sentenze e condanne sono lo scotto da pagare se si vuol perseguire il bene della cosa pubblica. Come inquilino, come vicino di casa Vostra, spero che riuscite ad apprezzare il mio virtuosismo in modo che il dialogo fra le parti e l’armonia regna sovrana.
Buona permanenza nell’onorevolissimo Palazzo Peyote.




Bastiano Contrario: l’amministratore del condominio mi ha chiesto di scrivere una lettera di benvenuto e di presentazione da consegnare ai nuovi inquilini, così da facilitare il loro inserimento in questo cazzo di Palazzo Peyote.
Beh, non mi piace affatto sta cosa. E sapete cos’altro non sopporto?
Chi mangia la carne. Chi mi fuma in faccia. Chi si lamenta di continuo ma non fa niente per cambiare le cose. Gli sbirri che vedono troppi telefilm americani. Le maniche della felpa bagnate dopo che ti sei lavato la faccia. Gli arrivisti. Chi ti chiede cos’hai fatto nel weekend ma non ti lascia rispondere e ti racconta cos’ha fatto lui. Chi guarda il Grande Fratello. L’anice. Chi ascolta i Negramaro. Chi legge Fabio Volo. I politici. Chi non pensa. Bono Vox. I vecchi al volante. Chi va a messa. Chi dice “Lei non sa chi sono io”. Chi parla a voce altissima. Chi segue le regole. Chi non è coerente.
Potrei continuare l’elenco, ma lo scoprirete pian piano cos’è che non mi va giù. Ho i peli sul petto, ma non sulla lingua.
Ah, dimenticavo, non sopporto chi sbatte il portone del Palazzo Peyote!




Mahatma Gigi: sorelle inquiline, fratelli inquilini, benvenuti nel meraviglioso Palazzo Peyote. Mi chiamo Gigi ma tutti mi chiamano Mahatma Gigi perché sono un illuminato. Sì, certo, faccio il falegname ma un giorno ho preso la scossa e sono apparso a Vishnù. Da quel giorno ho aperto gli occhi sul grande sogno che è la vita, sul grande palcoscenico in cui tutti siamo protagonisti: il mondo. Se avete bisogno dello zucchero per il caffè, non venite a bussare alla mia porta perché fanno male entrambi, ma vi aspetto nella mia umile dimora per parlare di qualsiasi argomento. Spero di riuscire ad infondervi serenità, apertura mentale e soprattutto tante risate. 



Ginevra Fitzgerald S. (Genny): il mio papà è bellissimo, chi parla male di lui lo fa soltanto perché è invidioso. Ci twittiamo dopo.